Resetta la password

Trekking all’Elba

Gennaio 31, 2022 di Chiara
Prezzi e disponibilità online

Itinerario Marina di Campo – Capo Poro

Il percorso che porta a Capo Poro è uno dei più interessanti tra quelli che si trovano intorno al paese di Marina di Campo.

Esso si inerpica sul promontorio di Capo Poro appunto, che chiude ad ovest l’ampio Golfo di Campo.

Il tracciato inizia dal porto di Marina di Campo, dinanzi alla cosiddetta “Torre Pisana”, dalla quale si inizia a salire per Via Bellavista, una scalinata che conduce alla parte alta del paese. Continuiamo a salire fino a raggiungere un bivio in località Formicaio.

Qui è possibile deviare a sinistra per visitare la spiaggia di Galenzana, una spiaggia particolarmente appartata che non è raggiungibile in auto e che è una delle poche spiagge elbane a non essere rivolta verso il mare aperto.

Il primo tratto è una via sterrata immersa nella macchia mediterranea che ci conduce a una piccola cappella votiva, alla sinistra della quale continua il sentiero che in 10 minuti porta alla caletta di Galenzana.

Negli ultimi anni, il lido è stato ridotto a due tronconi piuttosto sottili dall’erosione del mare ma rimane una spiaggia veramente interessante sia per le sue caratteristiche selvagge, sia perché concede riservatezza e tranquillità a coloro che la scelgono.

Tornati al bivio del Formicaio, si prosegue in lieve salita sul sentiero 40 in direzione Capo Poro. Per tutto questo tratto, che procede verso la punta del promontorio, la bassa macchia mediterranea ci permette di osservare tutta la zona di Galenzana e la sua baia.

La via prosegue arrivando a circa 100 m s.l.m ma sempre su un terreno piuttosto agevole. Si arriva quindi ad un piccolo rudere, situato sotto i lecci che contraddistinguono questa zona, dal quale inizia una salita piuttosto decisa di circa 50 m di dislivello.

Seguendo quindi il crinale del promontorio è possibile osservare uno scorcio della costa occidentale della punta, con il panorama che si spinge fino al promontorio di Fetovaia.

Ad un certo punto, si iniziano a trovare lungo il sentiero alcune buche nel terreno, nelle quali erano fissati i pezzi d’artiglieria, posizionati durante la Seconda Guerra Mondiale vicino al faro di Capo Poro. Ancora oggi infatti, si trovano i resti della postazione militare che vigilava sul Golfo di Marina di Campo: sull’altura a 158 m sul livello del mare, si trova il rudere della caserma con la sua sottostante cisterna e sulla destra di esso, la struttura del faro, costruito in cemento e metallo.

Il panorama che si può godere dal faro è veramente grandioso: si può ammirare tutta la costa sud dell’isola da punta Fetovaia fino al promontorio di Capoliveri, mentre all’orizzonte le isole di Pianosa, Montecristo e la Corsica.

Una volta sazi della splendida vista, per tornare a Marina di Campo, si segue lo stesso sentiero a ritroso dell’andata.

Trekking all'Elba

Itinerario Marina di Campo – Marciana

Il percorso che conduce dal paese di Marina di Campo a quello di Marciana è lungo circa 16,5 km e ha una durata approssimativa di 7 ore di cammino.

Partendo da Marina di Campo, si deve risalire il tracciato che collegava il paese, al borgo di San Piero in Campo (217 m.s.l.m), un centro storicamente molto importante per l’estrazione del granito.

Seguendo i vicoli del paese, continuiamo la nostra salita su uno dei sentieri denominati “vie del granito e dei pastori“, zona nella quale si possono osservare decine di testimonianze dell’estrazione del granito e dell’attività dei pastori, oggi quasi scomparse.

Si arriva quindi a Pietra Murata (548 m.s.l.m), un monolite di granito, utilizzato in antichità come postazione di avvistamento, intorno al quale si sviluppò un piccolo centro abitato costruito in pietra.

Risalendo quindi il crinale verso nord-est, seguiamo il sentiero del “Malpasso”, una via caratterizzata da rocce granitiche erose dal tempo e dagli elementi.

Giunti al quadrivio delle Filicaie, situato a 870 m di altitudine e dove si trova un primo punto panoramico, si continua verso la più alta vetta elbana, il Monte Capanne.

Raggiungere la sommità del monte è possibile risalendo lungo un costone roccioso, immerso nella macchia e nella natura più selvaggia dell’Isola. La vista che si gode dalla cima del Monte Capanne (1019 m.s.l.m.) è davvero straordinaria: è infatti possibile osservare a 360° l’intera isola, compresi tutte i suoi promontori e insenature, ed è inoltre possibile vedere tutte le isole dell’Arcipelago Toscano: Giglio, Giannutri, Montecristo, Pianosa, Capraia, Gorgona e persino la Corsica.

Ammirato lo splendido panorama, si inizia ovviamente una discesa lungo il versante nord dell’imponente massiccio del Capanne, che si snoda a tornanti fino a raggiungere il romitorio di San Cerbone.

Lasciatoci alle spalle anche questo luogo di culto, percorriamo un ultimo sentiero costeggiato da castagni secolari fino a raggiungere il paese di Marciana, meta finale del percorso.

Trekking all'Elba

GTE

La GTE, o Grande Traversata Elbana, è il più lungo e affascinante percorso di trekking dell’Isola d’Elba. Utilizzando le dorsali montane presenti, gli escursionisti possono attraversare l’intero territorio elbano in soli 3/4 giorni di cammino, facendosi un’idea dell’incredibile varietà paesaggistica dell’isola. Infatti, si parte dalla zona est, selvaggia e caratterizzata dal suo passato minerario, passando poi per la zona centrale, con valli piene di vigneti e spiagge sabbiose, per arrivare infine alla zona ovest, dominata dal massiccio del Monte Capanne.

Solitamente si consiglia di effettuare la GTE in 3/4 tappe e di organizzare la traversata in bassa stagione, quindi primavera o autunno, per evitare i mesi più caldi.

Si ricorda inoltre che nell’arcipelago toscano non è possibile campeggiare all’aperto a meno che non siano terreni privati o luoghi proprio adibiti al campeggio. Per questo, alla fine di ciascuna tappa, è necessario trovare alloggio in campeggi o altre strutture ricettive dei paesi vicini.

 

Tappa 1 Cavo – Porto Azzurro

La prima tappa inizia dal paese di Cavo, il più settentrionale dell’isola e il più vicino alla costa toscana. Dal lungomare, seguendo le indicazioni segnaletiche, si raggiunge l’inizio del tracciato.

Dopo soli 1,5 km di cammino si incontra un quadrivio al quale, svoltando a destra, è consigliata una breve deviazione per visitare il Mausoleo Tonietti, un imponente torrione a pianta quadrata con decorazioni in stile liberty.

Tornati sul sentiero e superati i monti Lentisco e Serrone si inizia a salire in direzione di Monte Grosso (348 m.s.l.m.), sulla cui vetta si trova il cosiddetto, “Semaforo”, una postazione militare di vedetta utilizzata dai soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale, oggi trasformata in residenza privata.

Dalla cima del monte è possibile godere di una splendida vista: a est, sulla costa toscana e sui tre isolotti di Topi, Palmaiola e Cerboli, a ovest, sulla tutta la costa nord elbana e sulle lontane Capraia e Corsica.

Continuando sul sentiero si scende verso Valle delle Fiche e si attraversa la strada che porta a Nisporto e Nisportino.

Inizia quindi la seconda salita impegnativa della giornata fino a raggiungere il Monte Strega (425 m.s.l.m.), dal quale è possibile osservare le antiche miniere a cielo aperto di Rio marina e Rio Elba. Dopo una serie di saliscendi, si raggiunge la cima di Monte Capannello (408 m.s.l.m.), dal quale si gode la vista su Bagnaia e Nisporto.

Poco più avanti, il sentiero prosegue sulla vetta più alta della giornata, cioè Cima del Monte (516 m.s.l.m.), dalla cui vetta si domina tutta l’Elba Orientale: sia la costa est, con le sue miniere e le spiagge di sabbia nera, sia, sull’altro versante, il castello del Volterraio e la baia di Portoferraio.

Proseguendo, si raggiunge il bivio col Sentiero n.210 che, in 30 min di camminata tra vigneti e oliveti, consente di raggiungere il paese di Porto Azzurro, meta finale della tappa.

 

Tappa 2 Porto Azzurro – Procchio

La seconda tappa della GTE è la più ampia e scorrevole dell’intero tracciato ed è anche quella con il minor dislivello. Il percorso inizia riprendendo il sentiero che scende a Porto Azzurro alla fine della prima tappa, per riprendere il tracciato della GTE.

La via si addentra nella Valle del Buraccio coltivata a olivi e viti, dirigendosi verso Monte Orello (376 m.s.l.m.), dal quale è possibile effettuare una deviazione di poche centinaia di metri, che conduce ad un punto panoramico con vista sul Golfo Stella e su Capoliveri.

Tornando sui propri passi, il percorso segue una vecchia strada militare che attraversa tutta la dorsale centrale dell’isola in un susseguirsi di pinete e di alberi da sughero.

Una piccola deviazione dalla strada militare permette di raggiungere l’unica fonte di acqua presente sulla GTE: la sorgente di Fonte agli Schiumoli.

Si raggiunge quindi il passo di Colle Reciso, sormontato da una cava di calcare, e il Poggio del Molino a Vento (288 m.s.l.m.). Qui è possibile deviare nuovamente per visitare il rudere di un antico mulino da dove si gode di una splendida visuale del Golfo di Lacona.

Proseguendo e salendo leggermente di quota, si passano Monte Barbatoia e Monte San Martino (da dove un sentiero conduce fino alla Villa Napoleonica di San Martino) fino a raggiungere, dopo una serie di curve e discese, la strada provinciale numero 25, vicinissima al paesino di Procchio, meta finale della seconda tappa.

 

Tappa 3 Procchio-Patresi/Pomonte

La terza e ultima tappa della GTE inizia dal paese di Procchio e si dirige verso il massiccio del Monte Capanne per poi dividersi in due rami (GTE Nord e GTE Sud) che giungono in due diverse località: Patresi e Pomonte.

Questo doppio arrivo finale ha una motivazione storica poiché, negli anni ‘80, quando fu tracciato per la prima volta il sentiero della GTE, a Patresi vi era l’unico albergo aperto tutto l’anno mentre a Pomonte si trovava il capolinea dell’autobus.

Partendo da Procchio, tornati nel punto di arrivo della seconda tappa, si prende il sentiero che porta verso il Monte Castello (226 m.s.l.m.) dove nei dintorni, si possono trovare i resti di una grande Fortezza etrusca e di un avamposto militare risalente al secondo conflitto mondiale.

Il cammino continua poi completamente immerso nella vegetazione fino ad incrociare il bivio per il sentiero 121 che collega la GTE al borgo di Sant’Ilario (link). Da questo bivio, inizia l’impegnativa salita che conduce in poco meno di un’ora al Monte Perone (630 m.s.l.m.), il più importante dopo il Monte Capanne.

Da qui, la via si unisce a quella del cosidetto “Santuario delle Farfalle”, uno splendido sentiero tematico situato in parte nell’area del Monte Perone, che offre una delle più rare popolazioni di farfalle della regione. Grazie alla ricchezza di piante e fiori, è stata registrata infatti la presenza di almeno 50 diverse specie di farfalle.

Il tratto del “Santuario”, lungo cui si trova anche l’incrocio col sentiero 107 per il borgo di San Piero (link), si conclude in Località Malpasso (833 m.s.l.m.), luogo dove avviene la biforcazione della GTE e dove bisogna scegliere se procedere sulla GTE Nord in direzione di Patresi o sulla GTE Sud che si conclude a Pomonte.

 

GTE Sud

La biforcazione Sud della GTE è lunga circa 7 km e sono necessarie quasi 3 ore di cammino per raggiungere il paese di Pomonte, meta finale della tappa e dell’intero percorso.

Per seguire questa diramazione, al bivio in Località Malpasso svoltare a sinistra e iniziare la discesa verso il mare seguendo il crinale che divide la valle di Pomonte da quella di Seccheto e di Vallebuia.

Lungo il tracciato, si incontrano diversi rilievi tra i quali il Colle della Grottaccia (645 m.s.l.m.), Monte Cenno (589 m.s.l.m.) e Monte Orlano (549 m.s.l.m.).

Il particolare paesaggio che si attraversa è caratterizzato da filari di vigneti e zone di pascolo per l’allevamento ovino, ora piuttosto modesti ma un tempo numerosissimi in queste valli.

Da Monte Orlano, l’ultimo tratto di sentiero procede su uno stretto viottolo fino al bivio con il sentiero 109 che, in pochi minuti di cammino, conduce fino al paese di Pomonte.

 

GTE Nord

La biforcazione Nord della GTE si inerpica sul versante settentrionale del Monte Capanne e si conclude in 4 ore e mezzo di cammino a Patresi, località situata sull’anello occidentale dell’isola.

Dalla biforcazione della GTE, si deve quindi svoltare a destra e proseguire sul tracciato fino al bivio col sentiero 110. Da qui, si svolta invece a sinistra dirigendosi verso località La Tavola a 900 m di altitudine, dove è possibile godere di una splendida vista.

Continuando, si inizia una lunga discesa che, snodandosi tra punti panoramici, alberi in fioritura e giardini profumati, conduce fino a Patresi.

  • SCONTI TRAGHETTO

    Contemporaneamente al soggiorno è possibile acquistare il biglietto del traghetto, prenotabile direttamente online con sconti fino al 40% richiedendoci i codici sconto nella nostra sezione TRAGHETTI.
    Riceverete i biglietti via mail, andare direttamente all’imbarco, senza dover passare dalla biglietteria di Piombino Marittima.

Appartamenti in evidenza

  • COME PRENOTARE

    Per confermare, al momento della prenotazione, verrà richiesto un acconto pari al 30% dell’intero importo del soggiorno per bonifico bancario. Il saldo della pratica dovrà avvenire 7 giorni prima dell’inizio del soggiorno.

 

  • CANCELLAZIONE GRATUITA

    La cancellazione è gratuita fino a 20 giorni prima del check-in.